Il mondo si divide equamente in due gruppi distinti: quelli che il Carnevale lo amano alla follia, che si vestono da prete o da corsaro ben oltre l’andropausa, che si mettono il cappello da strega e si truccano le labbra di nero, mentre segretamente vorrebbero andarci anche in ufficio, agghindati così; e poi c’è chi ha paura dei pagliacci, che si farebbe impalare piuttosto che tirare un pugno di coriandoli, che nutre per gli adolescenti con le bombolette di schiuma da barba lo stesso terrore che ha nei confronti di Al Qaeda e che prova anche una certa pena nei confronti delle bambine vestite da damina, truccate da meretrice e con la giacca a vento sopra il costume di raso di puro poliestere.
E poi ci sono i genitori.
Coloro che, rinnegando se stessi per un ideale più alto: diventano pazzi nella ricerca del costume di Darth Vader equipaggiato della spada laser del colore corretto oppure confezionano costumi improbabili con il pannolenci ed abbondante colla vinilica, tassativamente all’ultimo minuto, sotto lo sguardo vigile ed esigente di aspirante coccinella, principessa o Ninja.
E poi vanno controvoglia nella ridda selvaggia reggendo valigie di coriandoli, soffiando stelle filanti (nessun bambino è in grado di soffiare una stella filante, diciamolo!) e ridendo a crepapelle delle manate di coriandoli ricevute dai propri figli senza pensare a quando, poche ore dopo, se li toglieranno dalle mutande comprensivi di polverina pruriginosa annessa.
Per quanto mi riguarda la parte migliore del Carnevale rimane confezionare il costume per il mio esigentissimo committente.
In principio ci furono le ali di coccinella, più incollate che cucite, con la casacchina di micropile cucita con lo zig zag della macchina da cucire dell’Ikea e il berretto con le cornine di nettapipe.
Poi ci fu Peter Pan (più volte scambiato per Robin Hood) con casacca, cappello con piuma e minaccioso pugnale in cartone e pannolenci.
E infine lo scorso anno il capolavoro. Il Furia Buia, il mitico drago nero di Dragon Trainer. Un’opera faraonica costituita di coda con scaglie, ali con nervature in filo di ferro, pannolenci, imbottitura e bestemmie. Il giorno della mia laurea non ero altrettanto soddisfatta di me.
Non credo potrò mai eguagliare me stessa. Sono oramai un artista in declino.
Quest’anno il Nano si traveste da Pikachu, che è schifosamente di moda, pertanto ce ne saranno un centinaio in piazza quest’anno. Il costume è un pigiamone in pile con i tratti del musetto applicati sul cappuccio con la colla a caldo (dopo averne bruciato uno con il ferro cercando di far aderire la pellicola per applicazioni) coda cartonata e borsa PokeBall per i coriandoli. Come vi sembra?
hahaha mi hai fatto fare due risate! Belli i costumi…. Furia Buia e strepitoso…io sono nel gruppo di chi adora il Carnevale!
Grazie per aver avuto il coraggio di fare outing sul Carnevale! ?
Beh, pannolenci, imbottitura e bestemmie sono imprescindibili quando si confeziona un costume!
Io sudo quando cucio (con la vecchia singer anni 70 ereditata da mia madre)…voi no? Un dispendio di energie inimmaginabile!
Farà anche dimagrire…?
Carnevale SI
Ma ancora di più la realizzazione dei costumi, che soddisfazione! 🤩