Febbraio, sono passati ormai due mesi dall’ultima agognata e salvifica promozione della tagliacuci alla Lidl. In mezzo abbiamo avuto le feste di natale con annessi e connessi, il gennaio più caldo di sempre, il coronavirus, gli oroscopi e il meteo della cipolla, la tutina di Achille Lauro, un disastro ferroviario e un’autorizzazione a procedere. E in tutti ciò mi sento di dire con un discreto margine di sicurezza che la vostra taglia e cuci, nuova di zecca non è ancora uscita dalla scatola.
Chi sono io per giudicare, che annaspo miseramente in costante ritardo sui miei stessi programmi. Quello che posso fare è ravanare nelle mie conoscenze raccolte nei vari esperimenti e fallimenti e farvi un bignamino semplice semplice sulla tagliacuci e su quello che vi potete aspettare una volta tolto il polistirolo.
Il bignamino riguarda un po’ in generale le tagliacuci economiche, categorie alla quale appartengono la mia Singer 14SH754 e la Singer s14-78 prodotta appositamente per la Lidl, così come anche modelli base di tutte le case principali. Per le specifiche di dettaglio vi suggerisco di fare sempre riferimento al vostro manuale che di solito è scritto da un folle e tradotto da un software ma purtroppo vi tocca comunque di leggerlo e farci affidamento.
Le basi della tagliacuci
Iniziamo a capire cosa fa la tagliacuci che c’è della confusione. Taglia e cuce. Taglia, o meglio rifila, i margini della cucitura. I pezzi di stoffa che costituiscono il modello li dovete tagliare voi, come sempre, con un margine di cucitura di almeno 5-7mm (anche di più, ma tenete conto che il di più viene tagliato via).
Cuce usando, nella sua massima espressione, 4 fili e due aghi. Che esagerazione eh?
I fili da comprare sono organizzati in coni, enormi. Ne servono quattro. Un capitale. La cosa è mitigata dal fatto che potete tranquillamente comprare 4 coni neri e 4 bianchi che vi basteranno per un pezzo. Infatti con la tagliacuci non si fanno, generalmente, cuciture che si vedono all’esterno, quindi non serve cambiare il colore a seconda del colore della stoffa. Tutti i fili che servono sono i 4 ven visibili nel supporto dietro la tagliacuci, non ci sono spolette da caricare.
Si può cucire con tre fili ed un ago e anche con due fili (io comunque non ho mai compreso a fondo il motivo di cucire con due fili, tantovale fare uno zig zag o un overlock con la macchina da cucire).
Nonostante ciò che probabilmente sta scritto sulla scatola, la tagliacuci fa un punto e uno solo. I due aghi fanno due cuciture dritte parallele, il crochet superiore fa uno zig zag sulla parte sopra della stoffa, il crochet inferiore fa la stessa cosa al di sotto, i due fili si intrecciano sul margine esterno e la lama taglia via l’eccesso di stoffa. Ne esce un salsicciotto pulito e rifinito che da una soddisfazione immensa. Però questo fa, e basta.
I millemila punti dichiarati sulla confezione sono, oltre che pubblicità ingannevole, risultato i delle diverse combinazioni dalle regolazioni di lunghezza e di ampiezza del punto, dal trasporto differenziale,dal fatto che cucio con il solo ago di destra o con il solo ago di sinistra piuttosto che con entrambi, insomma sono stratagemmi per dare un aspetto diverso a quello che è comunque sempre lo stesso punto. Tutto chiaro?
Passiamo ad aspetti più concreti.
Gli accessori utili per la tagliacuci
Cosa mi serve per poter godere appieno dei benefici dati dalla tagliacuci? Quasi nulla. Se cucite già, avete la maggior parte dell’attrezzatura di cui avete bisogno: forbice, gesso, tagliasole, olio per macchine da cucire, un pennellino per pulirla dalla lanugine. Ma ci sono tre oggetti che vi consiglio di procurarvi perché vi possono facilitare molto le cose:
Una confezione di mollette da trapunte, da utilizzare al posto degli spilli per tenere fermi i pezzi di tessuto. Questo perché la tagliacuci va veloce e il rischio di cucire su uno spillo e di devastare tutto è piuttosto concreto. L’alternativa è mettere gli spilli paralleli alla cucitura verso l’interno della stoffa, in modo che non finiscano sotto la lama, l’ago e anche il piedino. Ma il rischio di distrarsi resta, per cui fatela sta spesa.
Una pinzetta col becco lungo, per condurre i fili lungo il tortuoso percorso dell’infilatura. Di solito è inclusa nella confezione ma se così non fosse procuratevela, non potete veramente farne a meno.
Un infila ago, che serve anche per cambiare l’ago. Una comodità per me irrinunciabile ormai specie perché gli aghi della tagliacuci stanno in una posizione maledetta e poi io oramai non ci vedo più un tubo. Non avete idea delle mezz’ore di imprecazioni da osteria che mi risparmia questo aggeggio.
Gioie e dolori della tagliacuci: l’infilatura
Mi rendo conto che il groviglio di fili, levette, guidafilo e altri ammenicoli nascosti nella pancia della tagliacuci possano spaventare anche le cucitrici più coraggiose, ed anche il diagramma con il colori che di solito è stampigliato all’interno del coperchio non è di grande aiuto perlomeno all’inizio. Bisogna portare pazienza e provare con calma e con il manuale sottomano. Per fortuna ci sono i video tutorial su per praticamente qualsiasi modello di tagliacuci, cercate su YouTube; magari li trovate in coreano ma voi non dovete capire ma solo guardare come fanno. Se avete la Singer 14SH754 potete dare un’occhiata a questo post:
In linea generale vi segnalo alcuni accorgimenti.
- Infilate con il piedino alzato, l’ago nella posizione più alta e il coltello sollevato (poi ricordatevi di tirarlo giù).
- Seguite pedissequamente l’ordine di infilatura indicato, state attente a non saltare nessun passafilo e soprattutto fate attenzione quando passate tra i dischi di tensione.
Una volta che avete infilato tutti e quattro i fili e ve li trovate sul retro del piedino, teneteli con due dita e girate il volantino verso di voi due o tre volte, si deve formare una catenella. Cucite a vuoto con il pedale fino ad avere una catenella lunga una decina di centimetri dietro il piedino.
Ricordatevi questa regola aurea: ci deve sempre essere una catenella di 10 (anche 7, mai meno di 5cm). Non tagliate i fili vicino al piedino perché alla cucitura successiva vi si sfila la macchina e voi non volete rinfilare la macchina ad ogni cucitura, vero?
Cucire con la tagliacuci (finalmente)
Con la tagliacuci si comincia e si finisce la cucitura fuori dalla stoffa: si inizia avvicinando il pezzo da cucire alla punta del piedino, non si fanno punti indietro per fissare la cucitura (non c’è la marcia indietro sulla tagliacuci), si parte e si finisce quando la stoffa è ben dietro la macchina, si taglia la catenella lasciano una congrua coda sia alla stoffa sia alla macchina.
Per quanto riguarda il riferimento da seguire mentre si cuce, sul piedino ci sono due tacchette in corrispondenza degli aghi. L’ago più interno alla vostra sinistra, se montato, è quello che chiude la cucitura e quindi deve seguire la linea di cucitura del cartamodello, tutto quello che è alla sua destra è margine di cucitura.
Un’altra cosa che dovete tenere da conto è che il piedino è lungo: il punto dove il coltello taglia e il punto dove gli aghi cuciono non sono paralleli ma gli aghi seguono il taglio di circa tre centimetri. Fate attenzione a non uscire troppo presto se fate una cucitura tubolare, come un collo o un polsino, e se state cucendo una curva.
Fermare la cucitura
La catenella che rimane alle estremità della cucitura le impedisce di disfarsi ma è anche vero che non è esteticamente travolgente e di solito tende a uscire da una manica o da uno scollo nei momenti meno opportuni. Non tagliatela ma infilatela a ritroso nella cucitura aiutandovi con un ago da lana o un uncinetto. Poi tagliate.
Disfare (maledizione)
La taglia cuci fa una cucitura rifinita, solida che non si allenta e non scuce, neanche a morire. La cosa ha i suoi pregi tranne quando avete sbagliato e la vorreste scucire. In rete e sui libri si favoleggia che basti trovare il capo giusto e tirare e questa si scucirà tutta magicamente. Secondo me è una leggenda come il Graal o la lealtà politica di Renzi. Io ho sviluppato questo metodo che non è velocissimo ma è sicuro per la vostra stoffa. Con il taglia asole passo al margine tra i fili del crochet inferiore e superiore, poi sfilo le cuciture dritte degli aghi, a quel punti di disfa tutto e non resta che eliminare i peletti.
Io mi fermerei qui: le questioni serie come le tensioni (anche quelle emotive), il differenziale, i piedini e le tecniche particolari le affronterei in separate sede se siete interessate. Vi consiglio questo libro favoloso immensamente più esaustivo e comprensibile di questo post. Ma meno sofferto.
Vi segnalo anche, per rispetto alla libera concorrenza, questa offerta di Aldi per un modello di tagliacuci che non conosco ma che, vedendo il manuale, ha le caratteristiche delle macchine base di cui si parlava all’inizio. Se qualcuna l’ha acquistata ci dica come si trova nei commenti al post.
Tutti gli strumenti di cui vi ho parlato, come la tagliacuci stessa, li trovate nella mia pagina su Amazon (sì, ho una pagina su Amazon e me la tiro tantissimo).
I link in questa pagina sono affiliati, questo significa che, io ricevo una commissione per gli acquisti idonei (ma per voi il prezzo dei prodotti è lo stesso).
Non si tratta di un post sponsorizzato. Il bello delle affiliazioni è che ti permettono di monetizzare i contenuti in maniera indipendente dalle marche e case produttrici, potendo dirne assolutamente qualsiasi cosa. Non potrei fare diversamente.
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Articolo interessante ed completo per capire come sfruttare al meglio la tagliacuci!
Io ho acquistato quella dell’aldi e devo dire che mi trovo benone. Certo, non so se è normale che dopo un po’ l’ago di destra si curvi e si rompa, ma funziona. Nota tecnica: mentre quelle di marca hanno tecnici ovunque, l’aldi (e non so se anche il Lidl), ha un centro assistenza tutto suo. Nelle istruzioni sono spiegate le basi, anche se questo articolo le integra perfettamente (per esempio il disfare!!!). Quello che mi manca è l’orlo come quello Delle t-shirt (nelle istruzioni è spiegato quello arrotolato, ma ho il dubbio che sia sottile. Per ora ci ho fatto solo semplici cuciture.
Ciao Giulia. L’orlo delle t-shirt é il punto di copertura e viene fatto con un’altra macchina. Solo le tagliacuci di fascia alta possono essere convertite in macchina da punto di copertura. Puoi fare in alternativa una rifinitura con la tagliacuci, ripiegare l’orlo e poi fissarlo con l’ago gemello. Leggi il post “Sembra comprato, come fare un punto di copertura senza la macchina per il punto di copertura”.
Interessante ed esaustivo articolo, anche se io la tagliacuci non ce l’ho ancora, parli di un libro, ma poi non dici qual è, sono curiosa, sveli il mistero?
Scusaaami. Ho fatto delle modifiche e mi sono spariti dei pezzi di post. Ora il link al libro è ripristinato. Grazie per la segnalazione.
Ciao…molto interessanti i tuoi articoli…sono appena entrata nel mondo della tagliacuci …ho una domanda…leggo che esistono piedini per questo tipo di macchina…servono veramente? E per quali lavori vengono usati? Grazie …mi piace leggerti, dai dei consigli molto utili
Ciao, esistono piedini per la tagliacuci. Servono a varie cose per esempio per attaccare elastici, per arricciare, per fare l’orlo cieco, per inserire filo da bava nell’orlo arrotolato. Io li ho ma li uso poco perché per lavori più precisi mi trovo meglio con la macchina da cucire ma c’è chi li trova molto utili.
Leggo soltanto ora…… molto interessante, grazie per la generosità con la quale pubblichi questi “bignamini” oltre a essere utilissimi sono scritti con quella ironia e leggerezza che servono per aiutarci a superare (almeno per me) tutte le incazzature per far funzionare questo misterioso strumento e quindi grazie 🤩 due volte.
Antonella