Si arriva ad un momento in cui il punto dritto, solitario e rigido, non basta più. E neanche lo zig zag, ondivago ed incostante, da più le stesse soddisfazioni. Per avere la meglio sulle difficoltà della vita, e dei tessuti elastici è necessario l’ago doppio.
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L’ago doppio ha la salvifica funzione di trasformare la più ordinaria macchina da cucire in uno strumento potente. Si usa per fare l’orlo su tessuti difficili come il jersey e la maglina e da risultati dall’aspetto molto professionale a fronte di una semplicità di utilizzo imbarazzante.
Come si usa l’ago doppio
Si monta come un ago singolo su qualsiasi macchina da cucire che abbia un secondo portarocchetto.
- Preparate una bobina in più e mettetela su questo secondo portarocchetto.
- Prendete i fili come fossero uno solo e infilate la vostra macchina da cucire come di consueto, solo arrivate all’ago separate i due capi e infilateli ognuno in una cruna dell’ago.
Ora cucite un punto dritto non troppo stretto. Otterrete due cuciture parallele apparentemente indipendenti sul davanti, intrecciate indissolubilmente sul retro. Avrete fatto un orlo del tutto identico ad una t-shirt industriale (forse migliore), elastico ma resistente.
Ho utilizzato l’ago doppio per fare l’orlo sul collo e sul fondo della Simply- Shirt. Puoi leggere l’articolo qui.
Cose che possono andare storte quando si utilizza l’ago doppio
All’inizio della cucitura è importante controllare la posizione del piedino rispetto al bordo ripiegato della vostra stoffa e poi cercare di andare dritti. Ma dovendo cucire sul dritto del lavoro si corre il rischio di “scendere” dal bordo e di cucire a vuoto. Come qui.
Io l’ho risolta in maniera molto semplice, ripiegando un pochino di più la stoffa e ribattendo la cucitura. Ma so che fra di voi c’è gente piuttosto precisa che si farebbe uccidere piuttosto. Quindi vi consiglio di tenervi larghe e di rifilare l’eccesso di stoffa solo alla fine della cucitura.
Ammettetelo: non potete farne a meno.
Nota: in commercio esiste anche l’ago triplo.
Ecco… so che c’è chi ci si trova bene ma io sono timida e non l’ho mai provato, a dirla tutta mi sembra solo un’ulteriore inutile complicazione. Ma se voi ne avere esperienze più approfondite sarò felice di leggere i vostri commenti.
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Quanto vorrei avere esperienza di aghi tripli, ma mi farò bastare le tue indicazioni su quelli doppi che, in linea di massima, danno delle belle soddisfazioni.. perché l’importante è essere elastici e resistenti, come nella vita..
Chapeau, amica.
Questo blog è uno spasso.
Grazie. Io mi diverto un mondo..
Grazie mille!
Il primo tentativo ok secondo rotto ago cosa può essere successo? Tessuto sottile poco elastico…
potrebbe essere per il filo troppo grosso per il tessuto
Che post meraviglioso ??.
Senti ma quando dico qualsiasi macchina intebdo anche una vecchia singer anni 80 con punti dritto e zigzag e i diachi per qualche punto decorativo? Senza funzioni particolari da impostare? Dimmi di si!
“Diachi” era “dischi” …
Intendo proprio qualsiasi macchina. Tieni conto che tecnicamente è un punto dritto.
Io non ho avuto un buon risultato con l’ago doppio sul jersey per fare l’orlo, non so se dipenda dalla mia macchina vecchia anni ’80 (ma buona una Pfaff). La cucitura viene tirata e se mollo la tensione lo zigzag sotto salta dei punti..
Non credo dipenda dalla macchina, forse il tessuto era molto leggero? Prova a imbastire leggermente la cucitura e/o a rinforzarla con una velina.
Che post meraviglioso ??.
Senti ma quando dici ‘qualsiasi macchina” intendi anche una vecchia singer anni 80 con punti dritto e zigzag e i dischi per qualche punto decorativo? Senza funzioni particolari da impostare? Dimmi di si!
Qualsiasi macchina! Imposti il punto dritto, aumenti la lunghezza del punto e cuci. L’importante è che la placca ago e il piedino abbiano il foro largo, ma tutte le macchine che possono fare lo zig zag ce l’hanno.
Ottimo! Grazie mille! Scusa i doppi commenti.