Hai presente quando hai in testa un mucchio di progetti ambiziosi, idee sfavillanti, sogni più o meno realizzabili per una vita diversa, creatività a palla e progettualità compulsiva ma fa troppo caldo e ti pesa anche affettare il melone e svuotare una lavatrice? Ecco.
Io credo che l’unica soluzione possibile per dare una svolta alla mia vita sia di vendere il divano.
Io sono fondamentalmente una persona pigra ma inspiegabilmente (o meglio, io lo so benissimo il perché, ma non ho intenzione di dirvelo) il non fare nulla mi riempie di sensi di colpa, angoscia esistenziale di stare buttando alle ortiche la mia vita e inutilità profonda che bisogna che mi cucia almeno un pantalone o una maglietta altrimenti finisco in analisi.
Pertanto stamane, mentre mi drogavo di conferenze di Daverio su Youtube, mi sono fatta un pantalone dritto nero che serve sempre. Come avrete capito non è giornata di virtuosismi pertanto la facciamo facile e veloce. E poi torno a sdraiarmi.
Tecnica del clone. Sulla stoffa in doppio segno la metà. Volto al rovescio un paio di pantaloni della tuta pigiama e tengo verso l’esterno il davanti dei pantaloni, lo appoggio sulla linea dalla parte del fianco e ricalco il cavallo fino a dove inizia a restringersi il punto vita. Lo rovescio con il retro verso l’esterno e lo ribalto a specchio dall’altro lato della linea, proseguo la linea della vita e il cavallo dietro. Le linee dell’interno gamba proseguono perpendicolari verso il fondo o leggermente verso l’interno con una linea curva.
Cucire il centro davanti e il centro dietro dalla linea alla punta del cavallo.
A questo punto se fate combaciare le due cuciture capirete come per magia come è possibile che da quella forma sconnessa esca un pantalone.
La cucitura interna della gamba va fatta in due tempi, dal cavallo alla caviglia una gamba alla volta, per correggere eventuali errori del disegno.
In vita ho messo un cinturino un poco più corto del punto vita, essendo il mio pantalone piuttosto aderente sui fianchi ho deciso di non appesantirlo con un elastico. Se pensate di rischiare di rimanere in mutande al primo starnuto metteteci un elastichino. Trovate tutorial dappertutto, io ne ho parlato nel post della gonna da strega.
Il cinturino va chiuso dritto contro dritto e poi piegato in due con la cucitura all’interno. Va appuntato sul dritto del punto vita, ripartendo in modo omogeneo la maggior ampiezza del pantalone, senza creare piegoline e arricciature.
Il pantalone stanco ce l’ho, la blusa scazzata (che pare estremamente appropriata) pure. Manca solo la voglia di uscire.
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Ma quanto mi piace il tuo sito e il tuo pantalone Maria.
Leggendoti mi è venuto in mente “la vita inizia dove finisce il divano” e sono corsa a cercarlo nella libreria di mia figlia!
Hasta la Spora, siempre!