Quando ho iniziato a disegnare e tagliare l’abito svasato il governo aveva da poco entusiasticamente varato, con il chiavistello della fiducia, il decreto sicurezza bis, ed era tutto uno svolazzare di rosari e madonne. Poco dopo, mentre lo stavo cucendo, mi giungevano gli echi confusi di una moto d’acqua e un dj bolso con un Mohito in mano. Facevo l’orlo e si apriva la crisi di governo. Non ho fatto in tempo a indossarlo la prima volta che già aveva cambiato idea: no scusate abbiamo scherzato! Il primo giro di consultazioni il nostro lo ha trascorso nel mucchio delle cose da stirare. Al secondo giro di consultazioni ho sistemato le fotografie e buttato giù il post. Ho macchiato rovinosamente il vestito pucciando fragole in una pantagruelica fontana di cioccolato che si cominciava a parlare di totoministri e ho dato gli ultimi ritocchi che ancora la riserva non era sciolta.
I casi sono due, o io sono tremendamente lenta e inconcludente oppure questi, probabilmente per il troppo sole, hanno cominciato a sbattere qua e là come la pallina di un flipper. E grazzieaddio c’è la maratona a dare un senso a questa immensa bestemmia tra i denti.
Io ho tante idee in proposito ma non riesco a dirle senza usare le parolacce e ho paura che google mi tolga la pubblicità. No in realtà non me ne frega niente e comunque non c’è nulla che possa impedirmi di dire le parolacce. Purtuttavia me ne taccio e vi lascio alle vostre personali e legittime idee e imprecazioni. Mai come ora siamo proprio tutti sulla stessa barca (e ho detto BARCA di proposito).
Cenni (ma brevi) di modellistica
Vi racconto come ho fatto questo vestito leggero e frivolo mentre ascolto l’opinione di Cacciari in merito al possibile nuovo governo e mi pare proprio a sentirlo così a al volo, che un paio di porchi li tirerebbe volentieri anche lui.
Per fare questo abito sono partita dai cartamodelli base del busto con la pince. Il cartamodello del busto è alla base della modellistica. Vale a dire che da questo schema si sviluppano praticamente tutti i modelli di top, camicia, bustino, abito che potete immaginare. La questione è complessa ed affascinante, tuttavia, per la realizzazione un semplice abito svasato, non sono necessarie competenze esagerate. Vi dovreste procurare il cartamodello del busto (davanti e dietro) della vostra o meglio, delle vostre, misure. Come si fa?
Potete estrarlo da un cartamodello commerciale della vostra taglia, oppure potete disegnarlo da voi utilizzando uno dei tanti metodi che potete trovare anche gratuitamente su internet.
I metodi sono millemila e io non entro nella faida di quale sia il migliore anche perché bisognerebbe fare una cosa scientifica e provarli tutti e io ho una vita. Io ne ho provati due o tre e mi trovo bene con il metodo della Gilewska: lo trovate su questo libro che, oltre a spiegarvi come si disegna , inquadra un po’ la questione (misure, vestibilità, principali trasformazioni) con un linguaggio semplice e senza dare nulla per scontato. Vi sono libri più completi, e magari ne parliamo un’altra volta, ma questo è senza dubbio il più accessibile.
L’autrice vi spiega anche come spostare la pince (il cuneo che serve a dare la terza dimensione ai corpini per via del fatto che vi sono le tette) che nel disegno viene fatta sulla spalla e che di solito viene spostata, semplicemente tagliando il cartamodello nel punto dove si vuole la nuova pince e chiudendo dall’altra parte con lo scotch (una poi si immagina chissà che tecniche raffinate, e invece…) La pence viene spostata di solito ai lati del seno, così da non incasinare le fantasie della stoffa, in questo caso verso il basso per creare la svasatura del corpino che poi andiamo ad accentuare allargando sui fianchi.
Il disegno dell’abito svasato
Fatta questa parte tecnicamente ineccepibile torniamo a svaccare come al solito! E quindi: stoffa in doppio. Posiziono i cartamodelli del busto davanti e dietro ai due estremi opposti del tessuto (in corrispondenza della lunghezza totale dell’abito. Il davanti lo metto sulla piega della stoffa il dietro dall’altro lato prevedendo una cucitura centrale sul dietro.
Ricalco spalle, collo e scalfo manica. Per utilizzare ogno centimetro di ampiezza disponibile disegno un unico fianco unendo con una diagonale i due corpini dalla fine dello scalfo.
Il fondo è arrotondato, quindi per evitare punte misuro il fianco e riporto questa misura sul centro davanti e dietro, infine unisco con una linea curva.
Ridisegno il collo leggermente a barca allargandolo sulla spalla e abbassandolo un pochino davanti e dietro.
In pochi minuti avete il modello per un abitino semplicissimo da fare in mille varianti, ormai per l’estate prossima (effettivamente sono lenta).
Il dettaglio: lo scollo a goccia dietro. Una sciccheria facile facile.
Prima di iniziare ad attaccare tutti insieme con la tagliacuci incido il margine di cucitura sul centro dietro all’altezza approssimativamente del giromanica e tolgo il margine dal punto segnato fino al collo, faccio anche una leggerissima curva verso l’interno.
Unisco le due metà del dietro dalla tacca al fondo. Unisco le spalle e i fianchi. Rifinisco con la tagliacuci l’orlo.
Dopo aver fatto una prova mi sono resa conto che il collo davanti è troppo alto e anche i giromanica devono essere allargati. Faccio le modifiche e do una sforbiciata alle eccedenze.
Per le rifiniture ho provato una tecnica nuova (nuova per me, intendo) che ho trovato su un fenomenale libro scovato alla Lidl che si chiama: I più bei progetti in Jersey, di NGV. Dove oltre i cartamodelli e le istruzioni ci sono anche delle utili indicazioni su come cucire il jersey. Questo bordino è molto più semplice di quelli che faccio di solito ma l’ho scelto per questo progetto perché la stoffa è piuttosto spessa e non volevo uno spessore che desse un effetto troppo sportivo.
Ho ritagliato una striscia con il cutter di 3cm e mezzo. La applico dritto contro dritto alla goccia, ai giromanica e allo scollo. Inizio piegando un cm verso l’interno sulla cucitura del fianco così che all’esterno sia abbastanza rifinito. Rovescio la striscia verso l’interno e faccio un’impuntura a distanza di piedino. Poi taglio l’eccedenza.
Ho fatto vari esperimenti su come chiudere il dietro e alla fine ho trovato che applicare lo stesso metodo allo scollo mi desse il risultato più gradevole e pulito. Ho chiuso a mano mezzo centimetro della goccia per coprire alla vista il piccolo margine del bordino. Ho rifinito le maniche allo stesso modo.
A questo punto manca solo l’orlo con l’ago doppio. Ed ecco qui l’abito svasato lungo (e largo) quanto una crisi di governo.
Lista dei ministri, non appena disponibile, nei commenti.
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Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è Riccardo Fraccaro
Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese
Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede
Ministro alla Difesa Lorenzo Guerini
Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri
Ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio
Ministero per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli
Ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova
Ministro per l’Ambiente Sergio Costa
Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia
Ministro per le Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli
Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano
Ministro per l’Innovazione tecnologica Paola Pisano
Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone
Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti
Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà
Ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola
Ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo
Ministro per l’Istruzione Lorenzo Fioramonti
Ministro per le Attività Culturali con delega al Turismo Dario Franceschini
Ministro per la Salute Roberto Speranza
Ministro per i giovani e lo Sport Vincenzo Spadafora