Cosa dite, saremo almeno a metà di questa agonia? Come sta andando? Fatto il netto dei problemi seri, di cui qui non parliamo perché sappiamo stare al nostro posto, come va? Come stiamo messe ad ansia, claustrofobia e fastidio verso il prossimo, soprattutto se convivente e lavorante da casa?
Io sto benuccio e mi compiaccio di decisioni prese in tempi non sospetti come quella di non tingermi i capelli, di aver installato Eolo, e di avere a disposizione un numero di device assolutamente sproporzionato per una famiglia di tre persone e di avere scorte di carta, toner e lievito secco per 6 mesi.
Avrei anche montagne di tessuto da smaltire ma non riesco a cucire poi molto. Voi riuscite? Io proprio no: un po’ perché c’è troppa gente in giro per casa e un po’ perché mi manca lo stimolo di potermi cucire qualcosa da indossare il giorno dopo. Posso mica farmi un pigiama!
L’unica cosa che ho cucito durante gli arresti domiciliari è una giacca di jeans per il Nano, ma l’avevo iniziato prima che scoppiasse la bomba. Non è un tutorial completo: vi faccio vedere le varie fasi del lavoro soffermandomi su di un paio di dettagli di confezione che magari possono essere interessanti: la cerniera rifinita al interno con uno sbieco e il colletto.
Cartamodello della giacca di jeans
Il cartamodello l’ho acquistato in pdf da scaricare sul sito di Burda Style. Niente di particolarmente sofisticato: lo sprone, il taschino applicato e le tasche nella cucitura del fianco. Ho sentito il bisogno di aggiungere un discreto ricamo un filino tamarro in ossequio alla mia giacca di jeans primi anni ‘90 con collezione di bottoncini. La giacca di jeans o è piena di troiate o non è.
Originariamente il modello prevedeva fodera pelosa finta pecora e relativo colletto che guarda caso avevo tra le scorte. Avevo anche sperimentato un nuovo modo di applicare la fodera iniziando dalle maniche ma poi ho dovuto desistere perchè il lockdown si prolungava troppo e, con la primavera alle porte, si prospettava di indossarla a novembre. Allora ho applicato una modifica in corso d’opera e la fodera pelosa è sparita. Così in versione leggera la possiamo usare, sempre che si possa evadere prima di luglio. Non è il caso di eccedere con l’ottimismo, in ogni caso.
I dettagli della confezione sono molto semplici ma gradevoli: sullo sprone, presente sia sul davanti che sul dietro, ho fatto una cucitura ribattuta doppia a contrasto, come sul taschino a toppa sul davanti destro (per chi guarda, sinistro per chi indossa).
Poi ci sono le tasche semplicissime inserite nella cucitura del fianco. Si applicano al davanti e al dietro dritto contro dritto e poi si cuce il fianco normalmente, tenendole in fuori e facendo tutto il giro con la macchina da cucire. Quando si rivolta il capo a dritto le tasche sono apposto. Si possono anche aggiungere anche a gonne e vestiti che avete già.
La cerniera
Ovviamente il pezzo forte della giacca di jeans è la cazzo di zip che odio come chiunque sano di mente. Ma siccome fare le asole per i bottoni è pure peggio tocca adattarsi e metterla sta cerniera. E comunque, sempre meglio metterne una nuova che cambiarne una rotta su un indumento industriale che tra toglierla (non la cuciono loro, la saldano proprio con la fiamma ossidrica) scucire pezzi di bordo e di cappuccio, staccare paramonture, fettucce e nastrini che poi a riattaccarli non vengono mai come erano prima, e rimettere una nuova ci metto meno a fare un cappotto.
Come mi disse il mio ortodonzista, consegnandomi l’apparecchio ”Ti insegno a romperlo.”, vi racconto cosa va storto attaccando una cerniera:
- Onde e pieghe. Il nastro della cerniera è rigido, se la stoffa è morbida è molto facile attaccarla in maniera disomogenea. Soluzione. Spilli a distanza regolare o se proprio è ostica una imbastitura. C’è chi usa anche lo scotch o la colla per tessuti. Per me potete pure usare i chiodi, l’idea comunque è quella.
- Asimmetria. La cerniera per sua natura si attacca su due lati e le probabilità di farli uguali sono le stesse che la scuola riapra a maggio. Per quanto riguarda le cernere ci sono dei blandi metodi per organizzarsi: abbondate con i riferimenti, tacche sull’indumento, segni sul nastro della cerniera. Cucite per quanto possibile con la cerniera chiusa almeno in parte. Invece per la scuola vi dovette attaccare.
- Irregolarità estetiche. Vi accorgete alla fine che sul lato o in alcune zone il nastro è più visibile che in altre, che la stoffa abbonda e si incastra nei dentini ecc. Sapete cosa ne penso dei difetti estetici su abiti e persone: danno carattere e per me si possono serenamente lasciare li, se la cerniera non si chiude però il problema è di natura differente. Non ci sono trucchi, cercate di essere il più possibile precise mentre cucite, facendo buon uso del piedino per cerniere, e se avete fatto una schifezza prendendola molto zen, disfate e rifate.
Andando nello specifico, ogni capo richiede una procedura diversa a seconda degli altri elementi della confezione, se la cerniera è separabile o no, se c’è una fodera o una paramontura che la nasconde. Ecco come ho fatto io.
Preparazione: allineate i bordi, stirate l’orlo inferiore e fate una tacca proprio sulla piega inferiore.
Spillate un lato della zip, chiusa dritto contro dritto, lungo il margine del bordo davanti. Fate corrispondere la fine della cerniera alla tacca in fondo. Segnatevi dei riferimenti (lo sprone e lo scollo e riportateli su entrambi i lati del nastro della cerniera. Io l’ho fissata con le pinzette; se preferite imbastitela a mano o a macchina.
Sopra la cerniera va appuntato lo sbieco e poi si deve cucire tutto insieme. Fate corrispondere la piega dello sbieco alla linea di cucitura della cerniera (due millimetri dai dentini).
Attenzione al fondo! L’orlo va rivoltato verso il davanti a coprire la cerniera e lo sbieco fa fissato esternamente. Non come ho fatto all’inizio che l’ho messo in mezzo.
Cucite attentamente tutti gli strati con il piedino per cerniere.
Rivoltate verso l’interno la cerniera e tutti i vari margini, nastrini etc. e procedete con l’altro lato facendo combaciare i margini del davanti dritto contro dritto e appuntando la cerniera facendo attenzione ai riferimenti che avete preso prima.
Date una bella stirata in modo che il tessuto non si arricci e vada a finire nei dentini della cerniera e fissate lo sbieco con due impunture parallele a un millimetro dal bordo.
Cosa ve ne pare? Non è sicuramente una tecnica basic ma può essere alla portata di tante, con un po’ di pazienza e mettendo in conto qualche tentativo a vuoto.
Il colletto
Un altro dettaglio della giacca di jeans, che potrei definire sartoriale sperando che nessuna sarta sia arrivata a leggere il post fino qui, è il colletto semplice applicato senza fodera, da camicia per intenderci.
La tecnica è lineare e semplice.
Per prima cosa stirate verso il rovescio il margine di cucitura di uno dei due pezzi del collo, se li avete fatti di due tessuti diversi sappiate che si tratta del pezzo che rimane verso l’alto e verso il viso.
Cucite i due pezzi dritto contro dritto, tagliate via gli angoli se è curvo fate anche delle tacche, poi rivoltate a dritto.
Segnate il centro dietro sulla giacca e il centro del colletto. Se il cartamodello è industriale potreste avere anche le tacche in corrispondenza della cuciture delle spalle.
Prendete la parte con il margine non piegato e appuntatela dritto contro dritto sul centro dietro dello scollo.
Fate corrispondere le due estremità del colletto con il centro davanti destro e sinistro. Dritto contro dritto date due punti a mano in modo che le estremità stiano bene ferme e una delle due parti non scivoli durante la cucitura creando punte.
Attaccate il colletto in due tempi partendo sempre da centro fino all’estremità.
Dato che la cucitura è tonda per rivoltarla dovete fare delle tacche. Inserite bene i margini di cucitura nel colletto e stirate.
Fissate la parte davanti del colletto con una impuntura che potete ripetere anche lungo tutti i margini del colletto.
Eccoci qua. La giacca di jeans del Nano è pronta da un po’, ma resterà nell’armadio ancora per un pezzo. Come tutti noi del resto. Vi auguro salute mentale, cioccolata e connessioni stabili e vi abbraccio forte. Andrà tutto così così.
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