Il cappottino di velluto – non un tutorial

Questa volta l’ho sparata grossa. Mi sono messa in testa di farmi un cappottino di velluto da sola. A dire la verità ne avevo tentato uno di Burda un paio di anni fa. Un modello elementare, senza collo e con la spalla scesa, unico dettaglio lievemente più complesso le tasche a filetto. Ma sono riuscita comunque a sbagliare tutto. E ho bruciato l’interno della tasca con il ferro da stiro. Ovviamente l’ho messo lo stesso.

Però ho cercato di dare le cose fatte bene e mi sono documentata. Ho seguito in modo pedissequo le istruzioni e ho cercato di impegnarmi a fondo come non facevo dalle lezioni di guida, che è un’altra attività per la quale, come per il cucito non sono affatto portata.

Ovviamente non posso fare un tutorial perchè sarebbe disonesto visto che ho navigato a vista e fatto e disfatto mille volte ma non voglio neanche fare un post vetrina alla “ditemi quanto sono brava”. Vi voglio raccontare come sono arrivata dal nulla assoluto al cappotto appeso dietro la porta sperando che nell’effetto se non informativo almento motivazionale del messaggio.

cappottino di velluto

Per il mio cappottino di velluto ho scelto un cartamodello lineare e con le tasche applicate, che non è tempo di fare l’eroe. Il cartamodello l’ho preso dal sito Lekala.co. Questo sito offre cartamodelli da scaricare nella taglia prescelta ad un prezzo molto conveniente ma soprattutto permette di inserire le proprie misure per ottenere un abito pressoché su misura. Ancora non mi capacito di non averlo scoperto prima. Con il cartamodello arrivano delle istruzioni stringatissime in inglese che, nonostante il mio livello appena al di sopra dei titoli delle canzoni dei Guns, mi risultano più chiare di quelle in italiano dei Burda.

Il cappottino di velluto - non un tutorial

Le stoffe che ho utilizzato provengono dal Pacco di Tessuti che ho ordinato lo scorso novembre. Il Pacco di Tessuti è un servizio on line che ti permette di ordinare uno stock di tessuti “a scatola chiusa” ma a prezzi molto vantaggiosi. Utile per avere una base di materiale per pastrugnare. Per quanto riguarda tessuti e colori ti può andare bene o male, personalmente sono rimasta soddisfatta al 50%. Questi tessuti sono stati tra i miei preferiti: si tratta di un velluto a coste sottili blu e una fodera in raso misto seta leggermente elasticizzata.

Il cappottino di velluto - non un tutorial

Il piazzamento delle parti del cartamodello mi ha fatto penare perché la stoffa era appena appena sufficiente e ho dovuto giocare a Tetris con i pezzi del cartamodello, risicando sui margini di cucitura e sugli orli. Ho comunque salvato il drittofilo quasi sempre, eccezion fatta per il sottomanica che però almeno ho sbagliato simmetricamente. Terrò le braccia giù.

Il cappottino di velluto - non un tutorial

La confezione della parte esterna del cappotto non è stata per nulla complicata: prima ho applicato le tasche a toppa precedentemente foderate secondo le spiegazioni di questo libro di Burda e poi pence al seno, cucitura centrale dietro, spalle e fianchi. In scioltezza.

Il cappottino di velluto - non un tutorial

Le maniche invece hanno fatto un po’ di resistenza. Ho fatto un’impuntura doppia lungo il colmo e ho arricciato fino a ritrovarmi con l’ampiezza del giromanica. So che esistono sistemi più raffinati ma la mia manualità non mi permette di meglio.

Il cappottino di velluto - non un tutorial
Il cappottino di velluto - non un tutorial
Il cappottino di velluto - non un tutorial

Ho applicato il collo direttamente sull’esterno del cappotto per non aggiungere ulteriori complicazioni in fase di foderaggio. A questo proposito scriverò un post a parte perché la fodera è stato una impresa eroica non priva di sconfitte ma della quale sono molto orgogliosa.

Il cappottino di velluto - non un tutorial

Sono piuttosto soddisfatta anche dell’asola fatta a macchina ma non con la funzione automatica perché il piedino apposito non ci pensava neanche a trasportare il velluto e quindi ho dovuto montare il piedino doppio trasporto e ho prodotto questa accozzaglia di zig zag che passa sotto il nome di asola. Per fortuna che era una sola. I tre bottoni automatici nascosti sono stati estremamente più docili.

Il cappottino di velluto - non un tutorial
Il cappottino di velluto - non un tutorial

A dimenticavo il cappottino di velluto prevedeva una cintura e quindi avevo pensato di farci anche i passanti. Tuttavia ad una più attenta analisi è emerso che la cintura in vita mi sta malissimo e non la metterò mai e quindi li ho tolti. D’altronde nel modello originale non erano previsti, avranno avuto i loro buoni motivi.

Il cappottino di velluto - non un tutorial

Eccolo qui.

Il cappottino di velluto - non un tutorial

Se il cappottino di velluto ti è piaciuto e ti ho convinta ad imbarcarti l’impresa ti consiglio di leggere questi post: ci sono una raccolta di risorse utili dal web e un tutorial per foderare il cappotto senza impazzire.

Sew you soon.

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9 commenti

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  1. Bello! Hai scelto un bel cartamodello, il tessuto è un po tedioso, ma un cappottino in velluto fa la sua figura … secondo me devi solo essere soddisfatta!

  2. Complimenti per le spiegazioni, sono fantastiche!!!! E complimenti per come è venuto il cappotto…..sii orgogliosa, è tutta opera tua, brava!!!

  3. Complimenti davvero! E grazie per la segnalazione del sito Lekala.co: ho acquistato anch’io alcuni cartamodelli su misura e ne sono soddisfatta. A presto!