Oggi nonostante un fottutissimo mal di testa dovuto al fatto che sono immotivatamente sveglia dalle 4 e mezza e malgrado un vorticoso giramento di palle, dovuto ad accadimenti di cui non vi posso purtroppo dare troppi dettagli (ma vi assicuro che sareste d’accordo con me su tutta la linea e vi incazzereste come un varano di Komodo pure voi) sono qui giuliva e loquace, con un brillantissimo sorriso plastificato a scrivere il post. Perché la vita continua, e pure il blog e perché le cose che danno soddisfazione non vanno trascurate a vantaggio dei cagacazzi. Sostiene produzionimproprie.
Pertanto vi propongo oggi un tutorial di cucito facile e senza fronzoli, che non è tempo di virtuosismi, pare. Facciamo un maglione dolcevita (o lupetto, se preferite) in pile per uomo. Lo facciamo copiandolo da un maglione che abbiamo già.
Io uso spesso la tecnica del clone quando non dispongo di un cartamodello base sottomano. Io solitamente alterno le tecniche di disegno in base un po’ all’umore, un po’ a tempo a disposizione e al tessuto che ho. Se preferite fare le cose in maniera più istituzionale potete creare il modello base da uomo e basarvi su quello. Se vi servono indicazioni date un’occhiata a questo post dal titolo pacato Gli uomini sono quadrati dove ho raccolto delle tecniche di modellistica molto, ma molto accessibile.
Disegno del pile dolcevita
La tecnica del clone la conoscete già. Il soggetto da clonare va rovesciato come un calzino, poggiato sulla stoffa e sostanzialmente ricalcato nelle sue parti principali, con poche ma essenziali attenzioni.
Tenete conto di margini di cucitura (almeno mezzo centimetro se usate la tagliacuci, di più se usate la macchina da cucire) e di orli (2-3 cm).
Osservate quelle linee che sono diverse da davanti e dietro: lo scollo ovviamente e lo scalvo manica. Come, di conseguenza la testa della manica.
Non serve disegnare il davanti e il dietro separatamente, si può fare sulla stoffa piegata in 4. Tracciate prima le linee del dietro, poi girate la maglietta e ricalcate le linee relative al davanti.
Fate attenzione quando ricalcate lo scalvo a spostare bene indietro la manica e a seguire correttamente la curva fino in fondo all’ascella.
La stessa attenzione richiede anche la testa della manica. Invece per le linee dritte potete anche non essere troppo precise, che mezzo centimentro in più o in meno su un pile non si vedono neanche.
Inizialmente tagliate le linee relative al dietro, che sono più esterne.
Poi separate le due parti del busto e sagomate il pezzo “scritto” con le forme del davanti. Stessa cosa con la manica.
Il collo va misurato sulla base della dimensione totale dello scollo davanti e dietro, con altezza doppia rispetto a quella desiderata. Unite le estremità e piegatelo in due.
Confezione del pile dolcevita
La tecnica di confezione è senza fronzoli, in linea che lo spirito del progetto: direttamente alla tagliacuci unisco le spalle, applico il collo, unisco le maniche aperte e poi chiudo i fianchi dal polso fino all’orlo inferiore. Sempre con la tagliacuci rifinisco i margini del bordo inferiore e delle maniche e con la macchina da cucire montando l’ago doppio eseguo un orlo semplice.
Il dolcevita che abbiamo fatto è in pile ma potrebbe essere di maglina, che magari è pure meglio.
La procedura che vi ho descritto si può fare con modelli semplici e tessuti collaborativi. E’ tutto tranne che precisa, istituzionale, sartoriale… Ma va bene, se per voi va bene.
Con lo stesso scampolo e la stessa tecnica ne ho fatto uno anche per il Nano così i miei uomini vanno in giro vestiti uguali come se non si somigliassero già abbastanza.
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Complimenti…una bella tecnica. Anche l’idea della stoffa in quattro per davanti e dietro accorcia tantissimo i tempi.
Bellissimo il tuo blog, l’ho scoperto da poco ma non lo lascio più