Ritengo che le opinioni personali debbano rimanere all’interno del perimetro delle proprie competenze. Le estenuanti discussioni, dove cercavo di argomentare con un filo di logica delle stanche obiezioni verso ottuse ma granitiche convinzioni, mi hanno ha portato nel tempo ad evitare il confronto con opinioni diverse dalle mie. Non è una cosa bella, e lo so. Aggiungeteci il fatto che in questo momento storico sono proprio fuori moda e capirete che può solo passar la voglia.
Tuttavia viviamo tempi scuri. E quelli che come me hanno la possibilità di parlare a qualcuno di più dei propri parenti stretti hanno il dovere di dire e ribadire da che parte stanno. Non che sia un segreto, eh
Mi si potrebbe obiettare che parlando prettamente di cucito non mi dovrei allargare e ciò è vero. Si da il fatto però che la sottoscritta non è sarta, ma, stenterete a crederci, laureata in sociologia e relazioni internazionali. E dall’alto del mio inutile sapere vi posso dire, e ve lo dico, che vi dovrete abituare a vedere gente colorata in giro, perché e non si ferma la marea con la mano e, che non saranno le leggi di questo assurdo governo a fermare le conquiste di civiltà e di libertà che la nostra imperfetta società ha ottenuto, e che siamo stanchi e sfiaccati ma siamo ancora tutti qui e non arretreremo di un passo.
E ora che ho pisciato fuori dal vaso e perso tutti quei followers, che mi seguivano senza sapere cosa stavano seguendo, possiamo dedicarci alle solite facezie trattando con dovizia di dettagli del fondamentale argomento delle tasche cosiddette a filetto.
Per essere precisi, affronteremo una sottospecie delle tasche a filetto (che hanno due profili sottili, uno per lato dell’apertura) che è la cosiddetta tasca a listino, che ha un profilo solo, più grosso, sulla parte bassa dell’apertura. Ora che vi ho sopraffatto con cotale cultura ve la mostro.
Il cartamodello della tasca a listino
Il cartamodello, in questo caso di una felpa, comprende gli elementi necessari a confezionare la tasca a listino:
- la posizione dell’apertura della tasca;
- il listino, tagliato in doppio con in margini di cucitura laterale doppi rispetto al resto del modello;
- la tasca piccola, quella che rimane dalla parte della felpa nell’interno (si può tagliare in fodera);
- la tasca grande, che chiude il tutto e resta a contatto con il corpo.
Trattandosi di una tasca che va montata nel bel mezzo della maglia, in posizione possibilmente simmetrica rispetto all’altro lato, mio malgrado non possiamo andare ad occhio. Non si può neppure mettere segni e tacche come sul margine. E allora che si fa? La scuola sartoriale direbbe di mettere i fantomatici punti molli. Ma io non sono sarta e vi faccio vedere come faccio io. E’ legale, vi assicuro.
- Infilzate con degli spilli dalla capocchia grande e colorata in corrispondenza degli angoli dell’apertura tasca cercando di trapassare i tre strati in modo perpendicolare;
- Girare e ripetere infilando lo spillo in corrispondenza di quello che esce sul retro;
- Separare con attenzione i due strati di stoffa;
- Disegnare con il gesso l’apertura tasca.
Ed ora salutiamo le followers precisine che raggiungeranno quelle che abbiamo già perso prima. Bye.
La confezione della tasca a listino
Bisogna innanzitutto rinforzare il listino e l’apertura tasca ritagliando la fliselina senza margini di cucitura e incollandola con il ferro da stiro.
Poi appoggiate il listino sul lato inferiore dell’apertura tasca (con i margini di cucitura verso il centro) e metteteci sopra la tasca piccola. A questo punto cucite tutti gli strati insieme in corrispondenza della linea dell’apertura tasca. Bisogna andare un po’ alla cieca. Io mi segno con gli spilli l’inizio e la fine della cucitura.
Fatto questo passaggio appuntate la tasca grande in maniera speculare sulla linea superiore dell’apertura della tasca e cucitela parallelamente alla cucitura che avete fatto prima. Devono essere simmetriche e possibilmente lunghe uguali. In un video consigliavano di contare i punti ma mi sembra un tantino esagerato: se vi sembrano lunghe uguali sono lunghe uguali. Che non è il caso di morire su una tasca a listino.
Ora dovete tagliare l’apertura, controllate il panico che c’è di peggio. Bisogna fare un’incisione a metà tra le due cuciture, occhio a non tagliare le tasche. A circa un centimetro dalle estremità biforcate il taglio e arrivate proprio in corrispondenza dell’inizio delle due cuciture.
Adesso facciamo la magia.
Rivoltate i sacchetti tasca verso l’interno facendoli cioè passare dal buco. Sistemate sul retro e appiattite il tutto.
A questo punto già si vede se ha funzionato però ora dobbiamo bloccare il tutto. Il passaggio essenziale è fissare con una bella cucitura stabile il triangolino che si forma per via della biforcazione del taglio sui margini del listino. Per farlo comodamente stando sul dritto piegate verso la tasca la stoffa esterna della felpa e scoprite il margine di listino che, a capo ultimato, rimarrebbe appoggiato al rovescio della maglia.
Per finire unite la tasca piccola e la tasca grande con un giro di tagliacuci.
E adesso me ne sto qui con le mani in tasca, così non corro il rischio di stamparle in faccia a qualcuno. Sew you soon.
Se la tasca a listino dovesse sembrarvi troppo complicata anche se è tutta scena, potete cimentarvi con qualcosa di più semplice come le tasche approssimative, dette comunemente tasche davanti.
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E invece con il tuo dire senza dire da che parte stai, anzi meglio dicendo in qualche modo cosa ti muove per farti stare dove stai, mi hai conquistato. Peccato che poi hai continuato parlando di tasche. E chissà quando potrò mai affrontare questa lettura. Sono ancora abilmente troppo indietro per ricavarne qualcosa. Continuo la navigazione su altri contenuti più alla mia portata. Poi posso anche cominciare il secondo tempo della mia giornata lavorativa ?
E siamo in due, omissione della lettura sulla tasca compresa.