Quali sono i punti della macchina da cucire? e quando si usano?
Ogni modello di macchina da cucire offre una scelta più o meno ampia di punti. I modelli base base hanno di solito una rotella con il punto dritto in tre lunghezze, lo zig zag in tre combinazioni di lunghezza e ampiezza, lo zig zag a due punti e poco altro. Le macchine un pochino più complete hanno la regolazione indipendente e precisa della lunghezza e dell’ampiezza del punto, il punto overlock e l’orlo cieco.
Le macchine meccaniche più avanzate hanno generalmente tutti i punti di cui ti parlo su questo articolo con un sistema di selezione abbastanza contro intuitivo basato su una manopola a due posizioni (consiglio spassionato: fai sempre una prova prima per capire cosa diamine sta cucendo).
Le macchine da cucire elettroniche hanno una quantità di punti imbarazzante, sui quali però non mi soffermo, che si selezionano, da una tabella stampata sulla macchina stessa, attraverso una pulsantiera e un codice numerico.
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Ho selezionato i punti più comuni e utili. Se la tua macchina ne ha molti di più ti accorgerai che più o meno sono varianti dei punti che ti presento o rientrano nelle categorie che trovi qui sotto.
Punti di cucitura: quali sono e come usarli
Punto dritto. Il più usato

Il punto dritto è il più comune tra i punti di cucitura. È il punto che serve per eseguire la più normale delle cuciture, quella per unire due pezzi di stoffa (non elasticizzata). La quasi totalità delle cuciture interne e o nascoste, cioè dove il punto non si vede (o non si dovrebbe vedere) viene realizzata con il punto dritto: come la cucitura semplice o la cucitura inglese.
Il punto dritto si usa anche per le impunture, che sono le cuciture che si vedono da sopra, con la sua bella linea tratteggiata. Le impunture sono quelle che fermano il margine in una cucitura ribattuta, o più semplicemente l’orlo.
Il punto dritto non si usa per i tessuti elastici perché è rigido e il filo si spezzerebbe se messo in tensione con l’unica eccezione dell’orlo con l’ago gemello, ma non te lo spiego qui ti rimando al post sull’ago doppio.
La regolazione del punto dritto
Il punto dritto si può regolare solo in lunghezza. Utilizzate una lunghezza di punto adatta alla stoffa: stoffa sottile punti piccoli, stoffa spessa punti lunghi.
Per le impunture utilizza una lunghezza maggiore perché il punto è più definito e bello da vedere, e cerca per quanto possibile di cucire dal diritto del capo, perché il punto è sempre più bello e pulito. (Lo so che gli orli li cuci sul rovescio, ti vedo, non lo dico a nessuno).
Ovviamente si usa anche per applicare le toppe, attaccare le cerniere. Insomma accendete la macchina da cucire e questo punto esce, direi che non c’è molto altro da dire.
Se posso aggiungere giusto due cose a questo sofisticato trattato sul punto dritto avrei due altri utilizzi da segnalare.
Il primo di questi è il punto filza, serve per arricciare la stoffa, per una balza o anche per far combaciare il colmo delle maniche classiche. Regola il punto alla lunghezza massima, abbassa la tensione e cuci la parte da arricciare, tira il filo sotto e arriccia con le mani.
Il secondo è un utilizzo estremamente sovversivo, quasi carbonaro, non so sei si pronta per questa cosa.
Te la dico uguale, tienila per te: si può usare il punto dritto (alla massima lunghezza) per imbastire! Se proprio ritieni di dover imbastire perché non sei convinta del cartamodello e non si pronta per il “buona la prima” puoi farlo con la macchina da cucire anziché a mano: ci metti enormemente di meno e se devi disfare basta sfilare il filo inferiore e si disfa in un attimo, se invece la cucitura va bene e hai avuto l’accortezza di usare già il filo giusto puoi cucire sopra l’imbastitura e non si vedrà nulla. Ricordati che cuciamo per piacere, non per punirci di qualcosa.
Punto zig zag: per cuciture elastiche e rifiniture

Il punto zig zag è in assoluto il più versatile e salvifico che puoi trovare sulla tua macchina da cucire, anche la più sfi… Ehm “basica”. Ti faccio qualche esempio: la stoffa è “stupida” , si arriccia, non scorre? – Facci uno zig zag! – La stoffa si sfilaccia solo a guardarla? – Facci uno zig zag! – Ho fatto un buco nei jeans, sono i miei preferiti, per buttarli dovrai passare sul mio cadavere? – Facci uno zig zag!
Il punto zig zag si usa per cucire i tessuti elastici, sorfilare (quando non c’è ci meglio, vedi alla voce overlock), fare applicazioni sui tessuti elastici, rammendare, orlare e anche come punto decorativo.
Regolazione del punto zig zag
Il punto zig zag, nella maggior parte di macchine da cucire si regola indipendentemente il lunghezza e in ampiezza. Potete quindi ottenere un punto lungo ma abbastanza stretto, per unire la stoffa; largo e lungo in maniera proporzionale, per sorfilare; cortissimo e largo come punto decorativo, e in questo caso si chiama punto satin (se hai un piedino per punti decorativi, con la scanalatura sotto, usa quello perché quello normale non scorre).
Punto dritto elastico. Qual’è e come si usa

Una variante del punto dritto è il punto dritto elastico, che in realtà non è che sia poi così elastico ma è molto resistente e non si rompe se tirato. Se hai bisogno di un orlo che sia resistente ma elastico è molto meglio usare l’ago gemello e il punto dritto normale come già detto.
Invece il punto dritto elastico che è composto da due punti avanti ti e uno indietro (tipo Merengue) ha un aspetto molto rifinito e quindi puoi usarlo anche per impunture su tessuti spessi come il jeans.
Anche il punto dritto elastico si regola solo in lunghezza e pure di poco.
Punti elastici

Questi punti stanno a metà trai punti decorativi e i punti funzionali in quanto hanno effettivamente una utilità pratica che ora vedremo ma se non ci dovessero essere sulla tua macchina puoi usare con disinvoltura il punto zig zag.
Il primo punto elastico che devi provare è lo zig zag a tre punti (a volte è in due). Lo zig zag a tre punti è un punto molto resistente e stabile, schiaccia bene la stoffa e non fa onde. Lo puoi usare per attaccare gli elastici, ribattere le cuciture, orlare anche a vivo i tessuti soffici e spessi come il pile e la felpa.
Il punto piuma (che io ho sempre chiamato punto spiga) invece è l’alternativa povera al punto di copertura. Ci puoi rifinire le cuciture della spalla o del giro manica di felpe e maglie sportive perché è elastico, resistente, tiene e apposto i margini di cucitura compattandoli bene.
Il punto a nido d’ape serve principalmente per fare i punto smock su vestitini da bimba. Però è ottimo per attaccare gli elastici sottili che scapperebbero dappertutto e anche per gli orli.
A seconda della macchina si regolano in lunghezza e ampiezza.
Punto overlock: il punto per non far sfilacciare la stoffa e non solo

Il punto overlock è il punto che può darti la svolta nel tuo cucito domestico. Si tratta di un punto nato essenzialmente come surfilo, o sopraggitto ovvero per impedire alla stoffa di sfilacciarsi. La questione deve essere poi sfuggita di mano perché questo punto, che tecnicamente unisce il punto dritto elastico e uno zig zag (avanti avanti indietro zig zag avanti avanti indietro zig zag etc.), è elastico, cuce in maniera salda e rifinisce il margine in un colpo solo… Come la tagliacuci!
Questo ne fa il punto definitivo per farsi le magliette (i leggins, i body, le mutande..) con la macchina da cucire. Ci abbini l’orlo con l’ago doppio e sei una donna libera di fare ciò che vuoi.
Io di questo punto, abbinato al suo piedino, avrò scritto 300 volte ma salta fuori sempre che si parli di piedini utili, di come cucire i tessuti elastici c’è sempre qualcosa da dire sull’overlock.
Ovviamente la resa migliore è con il suo piedino apposito, che aiuta nell’allineare correttamente la stoffa e tende il filo dello zig zag in modo che non arricci il margine.
Si regola in lunghezza e in ampiezza in base allo spessore del tessuto.
Punto per orlo cieco

Il punto per orlo cieco od orlo invisibile è solitamente presente sulle macchine da cucire in due versioni: per tessuti elastici e non. La differenza sta nel tipo di punto che separa lo zig zag grande, il punto che arpiona la piega della stoffa e fissa l’orlo: in caso di stoffa elastica il punto è un piccolo zig zag, nell’altro caso è un normale punto dritto. Si usa assieme al piedino per impuntire per fare l’orlo invisibile a macchina. Ho scritto un tutorial sull’orlo cieco dove trovi tutte le istruzioni
Punti decorativi

I punti decorativi sono tanto carini ma servono il giusto. Non tutte le macchine da cucire li hanno, alcune ne hanno giusto due o tre, altre proprio esagerano. Se la tua li ha e ti piacciono puoi usarli nel cucito creativo e di arredo per orlare una tovaglia, un lenzuolino, per rifinire un bordo di una trapunta o di una salvietta.
Alcuni punti, formasti perlopiù da uno zig zag molto stretto o satin, possono essere usati come rifiniture, tagliando via con attenzione il margine della stoffa.
Alcuni punti sono anche elastici, se sono ondulati, e si possono utilizzare allo stesso modo. Altri, più squadrati, dovrebbero assomigliare l’’orlo a giorno, quello coi buchini. Per ottenere un simile effetto di “vuoto” c’è un ago apposito che sposta le fibre del tessuto creando il traforo. Questo non l’ho mai provato.
A seconda della macchina si regolano in lunghezza e ampiezza ma io li lascerei così come sono.
Punto coperta

Il punto coperta è una alternativa a macchina del punto festone, che si fa a mano. Serve a rifinire coperte di lana cotta o pile tagliate a vivo o anche per fare delle applique carinissime.
Se sei arrivata qui in fondo ti meriti un regalo. Scarica la tabella dei punti della macchina da cucire per avere un riepilogo sempre sotto mano.

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